Yahoo viola i diritti d'autore, scatta la denuncia.

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E' di poco fa la notizia della sentenza, emessa dal tribunale di Roma, che condanna Yahoo! Italia, uno dei più famosi motori di ricerca. Il motivo è la condivisione dei link che permettevano di visualizzare in streaming illegalmente, il film iraniano About Elly.
L'azienda che distribuisce questo film in Italia, la PFA, ha prima inviato una lettera di diffida a Yahoo e poi, non avendo ricevuto risposta, si è rivolta al giudice.
A sostenere la PFA si è aggiunta anche Open Gate, dichiarando che in seguito a molte ricerche sul portale di Yahoo i risultati portavano a un gran numero di link pirata a scapito del sito ufficile che non era neanche tra i risultati di ricerca.
Da una parte è stato riconosciuto che Yahoo non poteva prevedere ciò che i loro stessi software indicizzavano ma avrebbe potuto eliminare preventivamente i collegamenti che portavano ai siti pirata. Dunque Yahoo! Italia è risultata colpevole perché non si è attivata in seguito alla segnalazione, con l'accusa di essere stata responsabile di un concorso nella contraffazione dei diritti di proprietà intellettuale e di lesione del diritto patrimoniale di autore.
Sarà interessante vedere cosa succederà alla luce di quest'episodio. Infatti sono sempre in continuo aumento i siti che cercano di diffondere o adirittura vendere materiale con diritti d'autore.
Secondo alcune indiscrizeioni a breve toccherà a YouTube, che sarà passata al setaccio per il rilevamento di eventuali violazioni.

E' di poco fa la notizia della sentenza, emessa dal tribunale di Roma, che condanna Yahoo! Italia, uno dei più famosi motori di ricerca. Il motivo è la condivisione dei link che permettevano di visualizzare in streaming illegalmente, il film iraniano About Elly.
L'azienda che distribuisce questo film in Italia, la PFA, ha prima inviato una lettera di diffida a Yahoo e poi, non avendo ricevuto risposta, si è rivolta al giudice.
A sostenere la PFA si è aggiunta anche Open Gate, dichiarando che in seguito a molte ricerche sul portale di Yahoo i risultati portavano a un gran numero di link pirata a scapito del sito ufficile che non era neanche tra i risultati di ricerca.
Da una parte è stato riconosciuto che Yahoo non poteva prevedere ciò che i loro stessi software indicizzavano ma avrebbe potuto eliminare preventivamente i collegamenti che portavano ai siti pirata. Dunque Yahoo! Italia è risultata colpevole perché non si è attivata in seguito alla segnalazione, con l'accusa di essere stata responsabile di un concorso nella contraffazione dei diritti di proprietà intellettuale e di lesione del diritto patrimoniale di autore.
Sarà interessante vedere cosa succederà alla luce di quest'episodio. Infatti sono sempre in continuo aumento i siti che cercano di diffondere o adirittura vendere materiale con diritti d'autore.
Secondo alcune indiscrizeioni a breve toccherà a YouTube, che sarà passata al setaccio per il rilevamento di eventuali violazioni.

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