PFA chiede risarcimento da 1 milione di euro a Yahoo!

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Abbiamo parlato in un post precedente della causa intentata contro Yahoo! e dopo il primo successo ottenuto, la PFA non ha alcuna intenzione di fermarsi.
"La nostra battaglia contro Yahoo! non finisce qui: la settimana prossima passeremo all'azione di merito e chiederemo il ristoro dei danni derivanti da una concorrenza parassitaria" ha dichiarato infatti Roberto Marraffa.
Yahoo, dunque, dopo aver ricevuto l'ordine di eliminare i link che si collegavano ai siti pirata, dovrà prepararsi a pagare un risarcimento che, secondo alcune indiscrezioni, ammonterebbe a un milione di euro.
Si apprende come invece sia caduta l'altra accusa avanzata da PFA, verso Yahoo! ma anche verso Google, ossia quella di concorrenza sleale. Infatti in questa vicenda ha rischiato anche Google ed è stato così anche per Bing.
Se questi due soggetti non sono stati condannati insieme a Yahoo! è perché queste due società non sono state ritenute responsabili della gestione dei motori di ricerca.
Si spera dal punto di vista giuridico che tutti coloro che maneggiano materiale multimediale seguano un comportamento esemplare per non incorrere in queste situazioni.

Abbiamo parlato in un post precedente della causa intentata contro Yahoo! e dopo il primo successo ottenuto, la PFA non ha alcuna intenzione di fermarsi.
"La nostra battaglia contro Yahoo! non finisce qui: la settimana prossima passeremo all'azione di merito e chiederemo il ristoro dei danni derivanti da una concorrenza parassitaria" ha dichiarato infatti Roberto Marraffa.
Yahoo, dunque, dopo aver ricevuto l'ordine di eliminare i link che si collegavano ai siti pirata, dovrà prepararsi a pagare un risarcimento che, secondo alcune indiscrezioni, ammonterebbe a un milione di euro.
Si apprende come invece sia caduta l'altra accusa avanzata da PFA, verso Yahoo! ma anche verso Google, ossia quella di concorrenza sleale. Infatti in questa vicenda ha rischiato anche Google ed è stato così anche per Bing.
Se questi due soggetti non sono stati condannati insieme a Yahoo! è perché queste due società non sono state ritenute responsabili della gestione dei motori di ricerca.
Si spera dal punto di vista giuridico che tutti coloro che maneggiano materiale multimediale seguano un comportamento esemplare per non incorrere in queste situazioni.

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