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Arriva l'USB 3.0: fino a 4.8 GBps in download!

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Se ne parlava già da molto e finalmente la nuova tecnologia dell'USB 3.0 è alle porte.  due coppie intrecciate ad alta velocità e di connessioni ottiche che permetterà allo standard di raggiungere la ragguardevole velocità di 4,8GBps, vale a dire che un file da 25GB potrete trasferirlo sulla vostra chiavetta USB 3.0 in poco meno di 70 secondi!

Sostanzialmente i vantaggi sono da ricercarsi nella velocità dei trasferimento che, rispetto ad un supporto 2.0, è molto più veloce. Con questa nuova tecnologia si arriva fino a 4,8 GBps in download, perciò un file di 100 GB lo riuscirà a trasferire sul PC in circa 2 minuti e 8 secondi. Questa nuova USB è costituita da particolari connessioni ottiche che permettono il raggiungimento di velocità molto alte. E pensare che si è partiti dalla USB versione 1 che riusciva a raggiungere la velocità di 1.5 Mbps ed ora siamo arrivati addirittura ai GBps.
L'USB in generale ha avuto grande diffusione e soprattutto ha reso felici molte persone che, non volendo perdere troppo tempo e denaro, si sono affidati a questa tecnologia. Ad oggi infatti i prezzi sono diminuiti significatamente facendo dell'USB una delle risorse più diffuse.

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Alimentare un iPod con il proprio cuore? Da oggi possibile.

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E' durata 6 anni la ricerca da parte del Georgia Institute of Technology che ha permesso di sviluppare un nanogeneratore di elettricità che sfrutta il movimento.
Costituito da nanofili di ossido di zinco, sfrutta la capacità di questo composto di dare vita a una differenza di potenziale quando viene premuto.
Cinque sottili filamenti di questo materiale, più piccole di un francobollo, poste l'una sopra l'altra possono essere usate per generare tanta elettricità quanto due pile di tipo AA. Da quì perciò un maggior numero di nanofili e di nanogeneratori possono produrre abbastanza energia da alimentare dispositivi elettronici, come un iPod, o addirittura ricaricare un cellulare.
Zhong Lin Wang, capo ricercatore, immagina la possibilità di impiantare il dispositivo dovunque ci sia qualcosa che si muove, per sfruttare tale movimento per produrre elettricità: un nanogeneratore di questo tipo azionato dal movimento del cuore potrebbe forse non ricaricare un iPod ma certamente alimentare una pompa insulinica.
Il loro potenziale è limitato soltanto dall'immaginazione, spiega ancora Wang.

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Nuova fibra ottica al seleniuro di zinco.

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Alla Penn State University un team di ricercatori guidato dal professor John Badding ha messo a punto un tipo di fibra ottica che non usa il vetro di silicio ma è invece basato sul seleniuro di zinco.
Badding spiega che, mentre nel vetro la disposizione degli atomi è casuale, nel seleniuro di zinco (una sostanza cristallina con capacità di semiconduttore) è altamente ordinata, il che favorisce il passaggio della luce.
Le proprietà di questo materiale hanno permesso di realizzare fibre che permettono di rendere i colori in maniera migliore rispetto alle fibre basate sul vetro: "Quando si usano le fibre ottiche tradizionai in cartelli luminosi, schermi, installazioni artistiche, non è sempre possibile ottenere i colori che si vogliono. Il seleniuro di zinco, utilizzando un processo chiamato conversione di frequenza non lineare, è migliore nel cambiare i colori".
Inoltre le fibre di Badding si sono dimostrate più efficienti nel trasmettere luce nello spettro dell'infrarosso, arrivando fino a lunghezze d'onda di 15 micron: "Poter utilizzare queste lunghezze d'onda" - spiega il professore - "è un passo in avanti verso la realizzazione di fibre che possono servire come laser all'infrarosso".
"L'esercito attualmente usa una tecnologia radar che utilizza lo spettro nel vicino infrarosso, tra i 2 e i 2,5 micron. Un dispositivo in grado di arrivare al medio infrarosso, sopra i 5 micron, sarebbe più accurato" conclude Badding.
Per creare le fibre il team della Penn State ha utilizzato un processo di deposizione chimica ad alta pressione: il composto al seleniuro di zinco è inserito in un capillare realizzato in fibra di silicio.

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